Il documentario è strutturato in parte come documentario della durata di circa 65 più una parte di fiction della durata circa di 15 minuti.
Si tratta di un documentario sulla riduzione dei rifiuti: É un viaggio per l'Italia delle buone pratiche di riduzione. I protagonisti sono un Rifiutologo e un Senatore scettico e il documentario ruota su questa contrapposizione. La parte di fiction invece è un classico ambiente familiare (papà e bambina che parlano di come si può fare meglio la raccolta differenziata e ridurre i rifiuti in discarica).
La sceneggiatura può essere riassunta nel modo seguente:
Il documentario vede la partecipazione straordinaria con la lettura di Leonia da parte di 4 ospiti eccellenti: Luca Mercalli, Cristina Gabetti, Mario Tozzi e Oliviero Corbetta. La prima parte è prevalentemente in forma film (fiction). Il protagonista, Giuseppe Cederna, dialoga con la figlia attorno alla crescente problematica dei rifiuti. In due sole generazioni la quantità è più che raddoppiata, i rifiuti creano danni ambientali irreversibili come la plastica nell’oceano, i rifiuti sono il paradigma di un mondo usa-e-getta anche delle relazioni, di un individualismo che rischia di far male soprattutto a noi stessi.
Nella seconda parte i protagonisti presentano la figura del rifiutologo, Roberto Cavallo. Il rifiutologo sottolinea i crescenti costi della gestione dei rifiuti e presenta come la soluzione debba passare attraverso una drastica riduzione degli stessi: una sfida possibile ridurre di 100 chili a testa all’anno la propria pattumiera partendo dai 530 chili che ciascun europeo ed italiano produce!
Il rifiutologo durante uno degli innumerevoli convegni a cui partecipa come relatore, conosce un senatore, Andrea Fluttero che dubita della bontà delle iniziative volte alla riduzione dei rifiuti dicendo che «la fa troppo facile» (questa scena ci sarà??). Il rifiutologo lancia una sfida al senatore e lo invita con lui ad un viaggio tra le buone pratiche. Tra quei comuni che in Italia hanno già messo a dieta la propria pattumiera producendo meno di 300 kg/ab all’anno e differenziandone oltre i 2/3.
Da qui il rifiutologo coinvolge il Senatore in un viaggio in giro per l’Italia delle buone pratiche di riduzione dei rifiuti:
Chivasso (TO); – l’analisi dei rifiuti;
Roma – compostaggio sul balcone;
Cuccaro Vetere – compostaggio collettivo e raccolta con gli asinelli;
Sabox – packaging sostenibile;
Capannori – Comune a Rifiuti Zero;
Capannori – Comune a Rifiuti Zero;
Consorzio dei Navigli – Albairate (MI) – I pannolini lavabili ed eco-feste;
Vercelli – sportine riutilizzabili e raccolta dell’umido;
Ronsecco (VC) – i prodotti sfusi;
Santhià – impianto di compostaggio;
Alba – E.R.I.C.A. rifiuti zero;
Dogliani (CN) – no alla pubblicità anonima in buca, il compostaggio domestico, paga per quanto butti.
Alla fine dalle esperienze visitate la pattumiera può addirittura dimagrire di 230 kg! Potrebbe pesare solo 300 chili anziché i 530 attuali.
Tutto il film si regge però sulla doppia posizione emozionale del rifiutologo (forse) eccessivamente entusiasta dei risultati che si possono ottenere e del senatore (forse) giustamente realista che pur convinto della bontà delle iniziative resta perplesso e ancorato al fatto che si tratterà sempre di esperienze locali non adottabili su scala più ampia. Lo spettatore è trascinato a volte verso il realismo a volte verso l’ottimismo di farcela.
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